Pierino Amerigo aveva le mani d’oro: come un operaio artigiano sapeva fare tutto, passava dal lavorare il legno a lavorare il ferro. Aveva molta fantasia artistica e si informava su tutto. Nel cuore e nell’immaginario c’era un sogno: avere un podere a Montepulciano. Ogni cosa recuperata veniva messa da parte, ogni risparmio accumulato per quell’idea. Sino a che con l’avvento degli anni ‘70, i contadini cominciano a trasferirsi in paese o in città vendendo i terreni.

Ecco che si avvera il sogno di Pierino Amerigo: un podere in via di San Bartolomeo con polli, conigli, mucche e persino un pappagallo molto loquace di nome Loreto. Il terreno con la vigna, gli alberi di susine, qualche ulivo e… la casa. L’avventura ha inizio.

Inizialmente il vino lo producono la cantina sociale e i contadini. Ma è un vino colore rubino che non durava, va presto in aceto. Pierino non manca di prepararsi con i libri sull’agricoltura, sull’erboristeria e sugli animali. E da qui l’esperienza, la tecnica e la conoscenza di fare un vino sano, che si tramando di generazione in generazione, traendo sempre spunto dall’esperienza e dalla saggezza eclettica e unica del fondatore.

Siamo innamorati della nostra terra e ce ne prendiamo cura.